Progetto Autoconservazione – valutazione sanitaria dei gruppi finalizzata al mantenimento della biodiversità

Progetto Autoconservazione – valutazione sanitaria dei gruppi finalizzata al mantenimento della biodiversità

Innovazioni di processo per ottenere prodotti competitivi e sostenibili

Consigli, indicazioni, suggerimenti ed esperienze su come allevare correttamente gli animali domestici e selvatici nel rispetto del loro benessere, dell’integrità ambientali e della salubrità delle produzioni.

 

Il progetto Autoconservazione ha l’obiettivo di creare le condizioni perché la biodiversità si conservi autonomamente. È stata quindi realizzata una “Rete” tra Veneto Agricoltura, Aziende Agricole, Agricoltori Custodi e Imprese Commerciali allo scopo di garantire una redditività sostenibile per le attività legate alla biodiversità di interesse agrario.
Per l’allevamento della biodiversità avicola Veneto Agricoltura ha inoltre predisposte un elenco di Avi – Cultori articolato nel seguente modo:

Allevatori Custodi: mantengono in purezza la biodiversità veneta attraverso piccoli gruppi di riproduttori

Allevatori Selezionatori: riproducono in purezza la biodiversità veneta e dispongono di almeno 25 femmine per razza e di un impianto di incubazione

Per garantire una Numerosità effettiva (Ne) superiore a 70 e un adeguato imparentamento medio della popolazione è prevista la rotazione, non ripetuta, annuale dei maschi. Questo comporta un incremento del rischio di trasmissione di patogeni quindi per garantire la sanità della popolazione conservata sono previste strategie di monitoraggio dei gruppi.
All’interno del primo gruppo possiamo riconoscere le Salmonellosi, che non determinano evidenti problematiche nel gruppo allevato (ad eccezione di scarsa schiudibilità e mortalità neonatale), ma creano notevoli complicazioni nel trasferimento degli animali.
Il secondo gruppo di patologie (Malattia di Marek, Leucosi, Micoplasmosi) compromette le performance produttive del gruppo.
Inoltre al fine di evidenziare le malattie infettive tipiche della specie pollo, gli allevatori devono conferire le carcasse a un laboratorio di referenza in caso di mortalità settimanale importante. L’esame di tali carcasse permetterà di evidenziare eventuali malattie infettive, di definire lo stato sanitario delle popolazioni e di formulare eventuali interventi terapeutici.
Sulla base di quanto proposto, il sistema permetterà di conoscere lo stato sanitario di ogni singolo gruppo permettendo una gestione sanitaria dell’intera popolazione regionale finalizzata alla tutela della biodiversità.
L’allevatore custode fa eseguire la ricerca Salmonella spp. almeno una volta l’anno e prima della messa in produzione degli animali; una volta conosciuto lo stato sanitario si valuterà se gli animali possono essere trasferiti ad altri allevamenti.
L’allevatore selezionatore fa eseguire anche altri parametri sanitari dedotti dallo studio anatomo-patologico di soggetti deceduti o da eventuali piani di monitoraggio.

Fonte: biozootec.it