Muta forzata: come si fà e a cosa serve

muta forzata

Muta forzata

Per il benessere delle galline e per ridare forza agli animali si consiglia di procedere alla così detta “muta forzata”. Quando la deposizione sta calando (20-10% di deposizione) l’allevatore può decidere di dare il via alla muta forzata e sposta le galline in un altro ambiante provvisorio. Il pollaio ormai libero può essere pulito per il prossimo ciclo.

Nel nuovo ricovero provvisorio si procede nel modo seguente:

1. lasciare le galline a digiuno (ne alimenti ne acqua) per 2 giorni;
2. dal terzo giorno lasciare l’acqua per 2 ore al giorno fino al termine della deposizione, fino ad un massimo di 10 giorni; gli abbeveratoi devono essere sufficienti per evitare inutili competizioni durante le due ore di abbeverata;
3. dopo i 2 giorni di digiuno somministrare granaglie in ragione di 500 grammi ogni 10 galline per 5 giorni. Dal sesto giorno, e fino alla fine della muta, si distribuiscono 750-800 grammi di granaglie sempre per 10 galline. La razione deve essere ripartita in tre periodo giornalieri distribuendo quantità eguali di granaglie. Le granaglie possono essere costituite da una miscela di granaglie o anche solo da grano;
4. mettere nelle mangiatoie un po’ di ghiaia, gusci d’ostrica o sabbia;
5. le piume iniziano a cadere tra il 10° e il quindicesimo giorno; la deposizione scende al 5%;
6. dalla terza settimana, quando gli animali sono in piena muta; ristabilire l’alimentazione normale delle galline e fornire un fotoperiodo di 13 ore di luce giornaliere;
7. dopo altre 3-4 settimane le galline ritornano nel pollaio e inizieranno a deporre dopo circa 2-3 mesi dall’inizio della muta forzata.

Si parla della muta forzata anche in questo articolo, dove è più facile capire a cosa serve realmente questo tipo di periodo, che sembra “non naturale”, ma invece rispecchia un’attività che le galline eseguono anche in natura.

Fonte: biozootec.it