Ingrasso tradizionale del maiale

Ingrasso tradizionale del maiale

Innovazioni di processo, anche nel rispetto delle tradizioni, per ottenere prodotti competitivi e sostenibili

Consigli, indicazioni, suggerimenti ed esperienze su come allevare correttamente il maiale a uso familiare nel rispetto del benessere animale, dell’integrità ambientali e della salubrità delle produzioni.

 

Netta tradizione rurale italiana l’attività di ingrasso del maiale, per la produzione di insaccati, prevede l’acquisto di suinetti a fine inferno a un peso medio di 25-35 kg. La scelta viene fatta su animali nati preferibilmente da scrofe allevate all’aperto, con metodo naturale (solo 2 parti all’anno) e nati a fine settembre – inizi ottobre (parto autunnale). In genere si allevano maiali derivanti da incroci industriali facilmente reperibili sul mercato.
Considerato che il maiale è un animale abituato a vivere in gruppo, allo scopo di garantire il benessere durante il ciclo d’allevamento, ci consiglia di allevare non meno di 3 capi per volta.
Non bisogna dimenticare che l’allevamento tradizionale, o familiare, del maiale ha come obiettivo finale la sua trasformazione in prosciutti ed insaccati. Per ottenere tali produzioni è necessario allevare animali in modo da ottenere soggetti con carni mature e debitamente coperte di grasso. Solo così si potranno ottenere ottimi insaccati e prosciutti pregiati. Di conseguenza il peso minimo per la macellazione è di 150 Kg., meglio poi se è di 180-200 kg.

Acquisto degli animali
L’acquisto dei maiali da destinare all’allevamento tradizionale (o familiare) viene fatto a fine febbraio – marzo. I lattoni destinati all’allevamento per la produzione di suino grasso devono presentarsi con uno scheletro ben sviluppato, il tronco e gli arti devono essere lunghi e ben sviluppati
Dopo l’arrivo in azienda i maiali sono ospitati in un’arca con pavimento in paglia. Dopo un paio di settimane di ambientamento i maiali, condizioni ambientali permettendo, possono accedere liberamente a un pascolo. Nei recinti di allevamento devono essere sistemate delle rastrelliere per suini dove distribuire foraggi e sottoprodotti.
Allo scopo di evitare l’inquinamento della falda ogni capo deve disporre di un’area pascolo di circa 700 metri quadrati. Il pascolo può comunque essere utilizzato anche da altri animali domestici come capre, tacchini, ecc.

Prima fase dell’allevamento
Questa prevede l’allevamento sino a 50-60 Kg di peso. Questo peso viene raggiunto all’incirca a maggio. In questo periodo i maiali sono ambientati al pascolo ed è molto importante il loro sviluppo. L’alimentazione sarà quindi a volontà.

Seconda fase dell’allevamento
Prevede l’allevamento fino al raggiungimento dei 90-100 kg di peso. Questo peso viene raggiunto all’incirca a luglio. Durante questa fase è importante stimolare al massimo lo sviluppo dell’apparato digerente e dello scheletro.
È inoltre importante limitare al minimo indispensabile la formazione di grasso.

Ultima fase di ingrasso
In quest’ultima fase, in cui gli animali devono essere portati da un peso di 90-100 Kg. al peso finale di 170-180 Kg o più. Verso il mese di settembre viene raggiunto il peso medio di 150 kg e in seguito, a dicembre-gennaio, il maiale viene sacrificato.

Nell’allevamento tradizionale l’alimentazione ricopre un ruolo importante dato che è l’unico fattore della produzione che dipende direttamente dall’allevatore. Con una corretta alimentazione a maiali raggiungono il peso di 50 kg a maggio e di 100 kg a luglio. A settembre viene raggiunto il peso di 150 kg e la macellazione avviene a dicembre a 14-16 mesi di vita.
Fino al raggiungimento dei 50 kg di peso l’alimentazione deve essere distribuita a volontà. Da 50 a 100 kg devono essere distribuiti anche foraggi. In questo periodo pertanto oltre a favorire il movimento degli animali bisognerà somministrare un’alimentazione con meno proteine (14-15%) e più fibra. A partire da circa 75 Kg di peso vivo i suini dovranno essere alimentati con quantità controllate (razionamento).
Da 100 a 150 kg di peso devono essere distribuiti due pasti al giorno (3,00 Kg/capo/dì) e in seguito sono necessari 3 tasti al giorno: 3,00 Kg/capo/dì. In quest’ultima fase il contenuto proteico della razione verrà ulteriormente abbassato all’11-12%. Ricordate che il suino è onnivoro e presenta uno spiccato senso dell’olfatto ed è in grado di cibarsi sia mediante la ricerca di cibo in superficie, sia mediante la ricerca di cibi localizzati al di sotto della superficie del terreno. L’alimentazione può quindi essere distribuita anche a terra senza avere perdite per dilavamento in caso di pioggia o umidità eccessiva.

Fonte: biozootec.it