Allevamento delle pollastre: scelta dei migliori esemplari

Allevamento delle pollastre

Allevamento delle pollastre

Nell’allevamento del pollo da riproduzione annualmente, oppure ogni due o tre anni, ci si trova nella necessità di ricostituire il gruppo di riproduttori ormai a fine carriera. Questa è un’operazione che deve essere fatta per tempo e pensata almeno un anno prima.

Inizio della deposizione e periodo in cui far nascere i futuri riproduttori

L’età in cui una pollastra entra in deposizione dipende dal tipo e dalla razza: per le razze leggere, come la Livornese e l’Ancona, la deposizione inizia in un arco che va da 150 a 180 giorni; per le altre razze medio – pesanti (Ermellinata, Robusta lionata, ecc.) la deposizione inizia tra i 170 e i 200 giorni dalla nascita. Perché la deposizione continui poi per almeno 10 mesi è necessario che le pollastre schuidano dall’uovo da marzo a maggio.

Allevamento delle pollastre

Per garantire una buona carriera una pollastra deve essere allevata in modo corretto. Per le prime 6-8 settimane le pollastre devono essere allevate in ambienti chiusi e riscaldati come tutti i polli in accrescimento. In seguito il loro allevamento deve però differenziarsi dai polli da carne. Le polastre non devono infatti ingrassare e pertanto devono ricevere un’idonea alimentazione e devono disporre di un abbondante pascolo.

Come scegliere le pollastre migliori

Verso la 15^-18^ settimana di vita è necessario scegliere le pollastre destinate a diventare galline in base al loro sviluppo e alle loro caratteristiche morfologiche. Queste devono presentarsi sane, di carattere tranquillo, attivissime nella ricerca del cibo.
Il piumaggio deve essere fitto e abbondante. Becco e zampe devono apparire ben pigmentate di giallo,
Lo sviluppo della cresta è indicativo dato che questo è influenzato dagli stessi ormoni che determinano lo sviluppo dell’ovario. Una buona ovaiola sarà caratterizzata da una cresta grande, morbida al tatto, rossa e turgida. Altre caratetristiche valutabili a vista sono gli occhi che devono presentarsi prominenti, grandi e vivaci. Gli orecchioni devono essere piccoli, aderenti e lisci; i bargigli arrotondati e rossi.

Lo scheletro deve essere fine. Questo si deduce delle zampe che devono essere sottili, ne molto lunghe ne corte. Anche una testa larga, un becco regolare e masse di carne non eccessive indicano uno scheletro fine.
La muscolatura che copre le ossa deve essere elastica e relativamente scarsa. Il collo delle pollastre deve essere poco carnoso in modo da sentire, con le mani, le vertebre cervicali che devono presentarsi minute e flessibili.
Anche la coda delle pollastre è un indizio importante.

Le vertebre caudali, alla palpazione, devono presentarsi flessibili ed elastiche. Una loro rigidezza sta ad individuare una non buona capacità di deposizione.
Una pollastra per poter diventare una buona gallina ovaiola deve avere il corpo proporzionato e far apparire una forma quadrata leggermente larga, ben equilibrato in larghezza e altezza. una conformazione del genere indica la presenza di organi respiratori ampi a cuore grande nel torace. La linea dorsale deve presentarsi quasi parallela al terreno.

La seconda selezione

Una seconda scelta delle polastre viene fatta dopo 3-4 mesi dall’inizio della deposizione periodo in cui gli animali possono essere chiamati “galline”. Questa scelta è necessaria per individuare le gallina che si alimentano e producono poche uova: questa operazione è necessaria per risparmiare nelle spese di alimentazione raccogliendo all’incirca lo stesso numero di uova giornaliero. Le galline scartate sono destinate alla mensa durante un periodo propizio: il Natale.

Per valutare l’attitudine alla deposizione delle pollastre che da pochi mesi hanno iniziato la deposizione è importante valutare la capacità pelvica che si misura palpando la distanza delle estremità delle ossa pelviche della pollastra: queste devono presentarsi morbide ed elastiche.
L’ampiezza e la capacità dell’addome vengono valutate calcolando la distanza che intercorre tra le due ossa pubiche e tra queste e la punta terminale dello sterno. Tale valutazione viene fatta palpando con la mano l’addome della gallina. In una buona pollastra tali distanze devono corrispondere rispettivamente ad almeno tre quattro dita.
Il ventre inoltre deve presentarsi leggermente curvo verso l’esterno: se è piatto indica una scarsa capacità di deporre le uova se invece si presenta cascante e floscio sta ad indicare una degenerazione grassa anche questa sintomo di cattiva propensione alla deposizione delle uova.

Fonte: biozootec.it