Allevamento dei conigli: attenzioni per il mese di gennaio
Nel periodo invernale i conigli allevati in gabbie tradizionali all’aperto sono in attività riproduttiva ed è necessario organizzare gli accoppiamenti e controllare i parti. In questo periodo infatti devono essere individuate le femmine migliori; dalle quali ottenere le nidiate che in autunno vanno a sostituire le femmine poco produttive. La scelta deve essere fatta tra quelle coniglie che hanno dato maggiori risultati le scorso anno.
A gennaio, periodo caratterizzato da basse temperature, lo svezzamento è sicuramente la fase più delicata dove eventuali errori di conduzione possono causare la morte dei coniglietti; pertanto l’irrimediabile diminuzione di produttività dell’allevamento. Al momento della nascita i coniglietti sono “inetti” cioè incapaci di stabilire una vita di relazione nei riguardi dell’ambiente esterno; sono totalmente dipendenti dalle condizioni ambientali create artificialmente dalla madre con materiali vari e col proprio pelo.
Le condizioni
La realizzazione di un nido idoneo è pertanto una delle prime condizioni che l’allevatore deve controllare e l’eventuale mancanza di pelo; deve essere colmata dall’allevatore che manualmente toglie il pelo dal petto della femmina e lo sistema nel mezzo del nido. Se le vostre coniglie sono primipare controllate che il parto avvenga all’interno del nido e in caso contrario provvedete voi stessi a spostare i coniglietti all’interno del nido.
Per quanto riguarda l’alimentazione il fabbisogno d’acqua dei conigli è molto variabile a seconda della loro età e del periodo fisiologico. Le femmine con nidiata consumano circa 3,5-4,0 litri di acqua al giorno. Durante questo periodo infatti; la produzione giornaliera di latte (250 grammi per femmina) ed il consumo dei piccoli fanno di molto aumentare la necessità di acqua. Conigli in allevamento e femmine gravide, invece, hanno un consumo medio di ½ litro di acqua capo/die.
Questo quantitativo naturalmente può essere influenzato dal tipo di alimentazione somministrata. I foraggi freschi, che contengono dall’80 al 90% d’acqua; fanno sicuramente diminuire il consumo di acqua di bevanda rispetto ad alimenti secchi o mangimi che invece contengono il 12-15% d’acqua.
Bisogna poi prestare attenzione alla temperatura dell’acqua che non deve mai essere troppo fredda; perché può provocare delle enteriti (infiammazioni dell’intestino).
Per quanto riguarda l’alimentazione, oltre alla distribuzione di un buon mangime commerciale; in questi mesi si consigliano abbondanti somministrazioni serali di fieno nelle rastrelliere. Qualche carota (una carota ogni coniglio) sarà considerata una ghiottoneria gradita nel vostro allevamento dei conigli.
Fonte: biozootec.it