Allevamento avicolo a luglio

Allevamento avicolo a luglio

Allevamento avicolo a luglio

A luglio nell’allevamento avicolo le anatre e le oche sono in pausa riproduttive mentre faraone, tacchini e polli continuano la deposizione, le galline tra poco comunque iniziano la muta e vale la pena controllare la perdita delle penne per valutare la qualità degli animali.
Si stanno poi allevando anche tutti i gruppi di futuri riproduttori che nel prossimo anno andranno a sostituire le vecchie femmine.

Anatre

A luglio nell’allevamento avicolo le anatre hanno ormai terminato la deposizione. Se non lo avete già fatto destinate al mercato o alla mensa le anatra che hanno terminato il secondo o terzo anno di deposizione. A queste anatre, per almeno due o tre settimane, è necessario somministrare una razione di ingrasso per aumentare la qualità delle carcasse. In questo modo si permette agli animali di accumulare riserve e di aumentare le masse muscolari e la formazione di un leggero strato di grasso che è fondamentale per qualificare e valorizzare le carni. La razione alimentare deve essere energetica e il suo corretto bilanciamento può essere raggiunto utilizzando cereali aziendali come mais, sorgo, grano, ecc. integrati con un mangime commerciale per pulcini.

Il pasto, da somministrare per due – tre settimane, viene quindi realizzata mescolando in parti eguali il mangime commerciale con le granaglie aziendali. La razione viene distribuita a volontà il che vuol dire cha le mangiatoie dell’allevamento avicolo devono essere sempre piene durante tutte le ore del giorno.
Alle anatre destinate a riprodurre anche il prossimi anno somministrate una razione di riposo.

Faraone

A luglio nell’allevamento avicolo le faraone sono in piena attività riproduttiva. Questo sforzo deve essere sostenuto da un’idonea alimentazione e allo scopo consigliamo di realizzare una razione aziendale per riproduttori mescolando un mangime per pulcini con cereali e crusche. Per garantire ottime produzioni è inoltre necessario favorire il benessere degli animali garantendo un libero accesso alle mangiatoie dell’allevamento avicolo.

È pertanto necessario dimensionare correttamente il numero e il tipo di mangiatoie che si utilizzano per le faraone in riproduzione. In base alla pluridecennale esperienza della Stazione Sperimentale di Pollicoltura ogni faraona in riproduzione ha bisogno di un fronte mangiatoia (lineare) di almeno 8 centimetri. Per un gruppo di 100 faraone in riproduzione è necessario uno spazio mangiatoia di almeno 800 cm lineari cioè n. 4 mangiatoie da un metro l’una. Quindi se le mangiatoie lineari sono posizionate al centro del ricovero sono necessarie n. 4 mangiatoie lunga 100 centimetri dato che possono essere utilizzata da entrambi i lati: 200 centimetri x 4 = 800 centimetri.

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Se invece si utilizzano mangiatoie lineari appoggiate al muro o alla rete occorrono n. 8 mangiatoie da 100 centimetri perché il fronte disponibile per l’alimentazione è uno solo.
Nella sistemazione delle mangiatoie nell’allevamento avicolo, lineari o circolari, non dimenticate lo spazio d’ingombro che è direttamente influenzato dalle dimensioni dell’animale.
È da poco iniziato l’allevamento delle faraone destinate alla rimonta. Curate con particolare attenzione il locale destinato ad ospitare le piccole faraone mettendo particolare attenzione alla lettiera permanente. Non trascurate poi l’alimentazione. Durante il primo mese di vita le faraone devono essere alimentate con una razione in grado di soddisfare le diverse esigenze in fatto di amminoacidi.
Già dopo la seconda settimana di vita alle faraone possono essere somministrate erbe e verdure fresche utilizzando apposite rastrelliere.

Oche

A luglio nel cortile dell’allevamento avicolo sono rimaste solo le oche in pausa riproduttiva che riprenderanno l’attività il prossimo anno. Durante questo e i prossimi mesi le oche devono avere a disposizione una buona quantità di foraggi per evitare l’ingrassamento e diminuire così le spese di alimentazione. Le verdure e le erbe non devono però essere distribuite direttamente sul terreno in quanto gli animali vi possono defecare sopra e poi re ingerire i parassiti intestinali aumentando la diffusione delle parassitosi.

È pertanto necessario utilizzare delle apposite rastrelliere appositamente progettate per gli avicoli allevati al’aperto e con metodo estensivo. Le rastrelliere possono essere sia appoggiate ad una parete (interna al ricovero o esterna) oppure posizionate al centro del ricovero o al centro di un pascolo.
Le oche nate la scorsa primavera e destinate a sostituire i vecchi riproduttori sono ormai ben sviluppate. Per garantire un buon accrescimento degli animali e mantenere elevato il livello di benessere è necessario, tra le altre norme, assicurare la libertà dal disagio con un ambiente appropriato che includa un riparo e una confortevole area di riposo.

Devono quindi essere ospitate in un ricovero in grado di fornire loro uno spazio adeguato. In base alla pluridecennale esperienza della Stazione Sperimentale di Pollicoltura lo spazio destinato al riposo delle oche deve essere tale da consentire una concentrazione di 3-4 capi a metro quadrato. il ricovero deve presentare almeno tre pareti piene o tamponate da materiale in grado di proteggere gli animali da eventuali correnti d’aria. Il pavimento deve essere realizzato con uno strato di almeno 10 – 15 centimetri di paglia asciutta. Adiacente al ricovero deve essere presente uno spazio pascolo non inferiore a 30 metri quadrati a capo.
Per quanto riguarda poi la loro alimentazione prestate attenzione alla somministrazione di idonee razioni alimentari.

Polli

Le penne delle nostre galline non sono a crescita continua ma si rinnovano. Una volta acquisito il piumaggio tipico dell’adulto, tutte le penne sono rinnovate normalmente una volta all’anno.
Il fenomeno viene chiamato muta.
L’intensità della muta dipende anche dall’età delle galline dato che più sono vecchie maggiore è il numero di penne perse durante la muta.

Da un punto di vista comportamentale possiamo osservare una diminuzione e arresto della deposizione, si presentano meno combattive, modificano il loro canto, diminuisce l’appetito, compare un senso di prurito per cui le galline si agitano frequentemente e si scuotono di dosso le penne.
Nella muta le prime penne a cadere sono quelle della testa e del collo seguite da quelle del petto, del corpo del corpo, delle ali e della coda. Nelle ali la muta inizia al centro con la prima remigante primaria e con la prima secondaria divergendo parallelamente. Le penne timoniere iniziano a cambiare dall’esterno verso il centro. Di solito la deposizione cessa durante il cambio delle penne dell’ala.

I doveri dell’ allevatore

Il periodo in cui la prima muta annuale si verifica e la sua durata rivestono una certa importanza per la identificazione delle cattive e delle buone ovaiole. Le galline mediocri sono in genere quelle a muta precoce. Queste galline cessano di deporre in luglio o agosto e impiegano un tempo piuttosto lungo per cambiare le penne. Spesso rimangono inattive per circa 4 mesi e iniziano il secondo anno di deposizione soltanto a dicembre o in gennaio.

Il cambio del piumaggio rappresenta comunque un momento critico per la gallina. In questo periodo le sostanze alimentari utilizzate per la produzione delle uova vengono dirottate a favore dell’accrescimento delle penne. Le penne sono costituite da proteine e da zolfo pertanto le galline in questo periodo abbisognano di cistina e metionina

L’allevatore deve quindi prestare attenzione specialmente all’alimentazione che influenza direttamente questo fenomeno. La muta infatti toglie a una gallina mediamente 150 grammi di piume che per la loro ricostruzione richiedono all’incirca un pari peso in proteine: se si alimentassero solo a mais occorrerebbe circa 1,5 Kg di granella. In questo periodo inoltre si verifica una sensibile diminuzione del tasso di calcio presente nel sangue ed è pertanto necessario non far mancare calcare e granulato di ossa.
Il cambio delle penne può avvenire naturalmente oppure essere indotto dall’allevatore: si parla in questo caso di muta forzata ed è consigliata per chi intende selezionare i propri animali a favore della rusticità.

Le modalità

Diverse possono essere le modalità per indurre alla muta le galline. In base alle nostre esperienza consigliamo questo metodo:

1. si riduce l’illuminazione al fotoperiodo naturale per una durata di 4 settimane;
2. contemporaneamente alla sospensione di luce si sospende il mangime per un periodo di 10 giorni; dopo una settimana la deposizione diminuisce drasticamente sino a cessare;
3. all’11 giorno di digiuno si somministra a volontà di mais e sorgo;
4. al 29° giorno si ripristinano le normali condizioni di luce e alimentazione. La deposizione riprende e raggiunge il 50% dopo 6-7 settimane.

Con la muta forzata si ottengono anche i seguenti vantaggi:
1. tutte le galline mutano nella stessa epoca;
2. dopo la muta; le uova sono grosse e di buona qualità;
3. in genere nelle razze leggere (Italiana, Ancona, Siciliana, Bianca di Saluzzo, Livornese, ecc.) la muta provoca un aumento della deposizione;
4. nelle razze medio pesanti (Ermellinata di Rovigo, White America, ecc.) la muta è utile per avere buoni riproduttori.

La razione

In merito alla rimonta le pollastre destinate a diventare galline devono essere alimentate in modo corretto al fine di non compromettere la futura attività riproduttiva. La fase più critica del loro allevamento da dall’inizio del terzo mese di vita e fino all’inizio della deposizione. Durante questo lungo periodo (circa 18-22 settimane) le pollastre devono sviluppare e rinforzare lo scheletro, non devono ingrassare e soprattutto devono sviluppare una resistenza alle malattie.
L’alimentazione delle pollastre prevede quindi una quota proteica che ha lo scopo di fornire la quantità necessaria di amminoacidi e una quota energetica costituita da cereali come mais, sorgo, grano, ecc.

La quota proteica viene garantita da un mangime per pulcini con la seguente composizione media: proteine grezze 23%; grassi grezzi 3-4%; fibra grezza 4%; ceneri 7-8 %; metionina 0,4%.
La miscela aziendale viene così realizzata: mangime per pulcini 50%; granaglie (mais, sorgo, grano, ecc.) 50%.
La razione deve essere razionata e cioè distribuita solo a metà giornata. Al risveglio le pollastre, e i relativi pollastri, devono trovare le mangiatoie vuote o chiuse. In questo modo sono costretti ad uscire al pascolo e cercare insetti, erbe e semi per il loro nutrimento. Comunque sia andata la “caccia” a metà giornata gli animali possono contare sulla distribuzione della miscela.
Devono inoltre essere sempre disponibili erbe e verdure fresche da distribuirsi su apposite rastrelliere come fonte indispensabile di vitamine naturali.

Tacchini

Le tacchine nell’allevamento avicolo sono in piena produzione e questa continuerà anche per tutto il prossimo mese di agosto. Per sostenere l’attività produttiva nel periodo estivo è necessario somministrare una idonea razione per riproduttori.
Mantenere alto il livello di benessere delle tacchine in produzione oltre ad una adeguata razione alimentare; è necessario evitare competizioni e spreco durante la somministrazione degli alimenti. Per questo si consiglia di utilizzare un adeguato numero di mangiatoie nell’allevamento avicolo con caratteristiche idonee alla specie. Infatti per mantenere una situazione di benessere all’interno del gruppo di riproduttori è necessario garantire un libero e costante accesso alle mangiatoie.

Se si utilizzano mangiatoie lineari ogni tacchina in riproduzione necessita di 5-6 centimetri di fronte mangiatoia. In pratica in un piccolo allevamento con 10 tacchine e un maschio sono necessari circa 60 centimetri di fronte mangiatoia. Se la mangiatoia lineare viene collocata al centro del ricovero è quindi sufficiente una mangiatoia di 30 centimetri dato che può essere utilizzata su entrambi i fronti.

Non dimenticate poi le caratteristiche che devono avere le mangiatoie lineari. Se si somministrano miscele aziendali, e cioè reazioni realizzate mescolando diverse materie prime, queste agli occhi delle tacchine presentano una colorazione variegata e non omogenea. Questa situazione porta le tacchine a scegliere le granaglie, o le sfumature della miscela; da beccare utilizzando il becco come “pala mescolatrice” per portare in superficie i colori preferiti. In questo modo gli animali oltre a passare più tempo alla mangiatoia determinano un notevole spreco di alimenti gettandone a terra diverse quantità. In questo caso si consiglia l’utilizzo di mangiatoie lineari con sbarrette anti spreco. Queste limitano il movimento orizzontale della testa degli animali abbassando di molto o eliminando lo spreco.

Le necessità

Non fate mai mancare erbe e verdure fresche in modo di assicurare una costante somministrazione di vitamine naturali. I foraggi devono comunque essere distribuiti utilizzando apposite rastrelliere: se le verdure sono gettate a terra i tacchini vi defecano sopra re ingerendo poi eventuali parassiti intestinali.
Nell’allevamento avicolo ci sono i primi tacchini destinati a sostituire i vecchi riproduttori. Gli animali devono essere allevati in ambienti chiusi e riscaldati: non dimenticate che durante la prima settimana di vita i piccoli tacchini hanno bisogno di una temperatura di circa 32 -33 °C anche durante la notte. Per la loro alimentazione utilizzata una razione adeguata da acquistare in commercio.

Per quanto riguarda l’impiego di mangiatoie durante la prima settimana di vita possono essere utilizzate delle mangiatoie circolari costituite da un semplice vassoio in materiale plasticato con diametro di 35 – 40 centimetri e una profondità di 6 centimetri. Un solo vassoio è sufficiente per circa 80 – 100 tacchini durante la prima settimana di vita.

 

Fonte: biozootec.it