Alimentazione galline con la crusca di farro

Alimentazione galline con la crusca di farro

Alimentazione galline con la crusca di farro

L’alimentazione galline con la crusca di farro (dal latino far), nome comune usato per tre differenti specie del genere Triticum. È una pianta erbacea della famiglia delle graminacee e rappresenta il più antico tipo di frumento coltivato, utilizzato dall’uomo come nutrimento fin dal neolitico. Per secoli è stato l’alimento base degli antichi romani, usato anche come merce di scambio, nel rituale del matrimonio e in alcune cerimonie religiose. Oggi questo cereale è in fase di rivalutazione e le produzioni sono in aumento.
La maggior parte del farro coltivato in Italia è rappresentata dal farro dicocco, o farro medio. Troviamo poi il farro grande, o farro spelta, che vede il proprio terreno più adatto in altri Paesi europei, come la Francia.

Il farro piccolo, o farro monococco, è invece quello più antico e il primo utilizzato dall’uomo nell’alimentazione.
Il farro è più rico in proteine del frumento tradizionale ed è composto per circa il 10 % da acqua, proteine al 18%, il 6,8 % di fibre alimentari, amido 58,5 %, grassi 7 % e zuccheri 2,7%.
Le vitamine sono la vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, B5, B6, vitamina E e K.

I minerali sono: potassio, ferro, calcio, rame, sodio e fosforo.
Questi gli aminoacidi: arginina, leucina, lisina, alanina, acido aspartico, triptofano, acido glutammico, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, isoleucina, prolina, metionina, serina, tirosina, valina e treonina.
L’aumento della produzione mette a disposizione di molti agricoltori la crusca di farro che può essere utilizzata nell’alimentazione delle galline allevate all’aperto.
La crusca di farro può sostituire la normale miscela per galline ovaiole. Si consiglia comunque di non superare il 15-20% della razione dato che è molto ricca di fibra.

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Fonte: biozootec.it